Un tempo, gli italiani venivano definiti un popolo di “santi, poeti e navigatori”, a testimonianza dello spirito avventuriero, spirituale e creativo degli stessi. Guardando all’attualità, tuttavia, si può affermare che gli italiani, per quanto concerne il loro spirito avventuriero, non solcano più i mari, visto il loro legame simbiotico col web.
I cittadini del Belpaese, al giorno d’oggi, sono tra i più devoti alla navigazione sul web, viaggiano veloci sulla rete e lo fanno con una dedizione quasi “religiosa”. La quotidianità lungo tutto lo Stivale è scandita a colpi di tap, scroll e click ed è letteralmente mutata rispetto a solo due lustri fa, epoca in cui gli italiani mostravano una certa diffidenza nei confronti della grande rete telematica.
Quanti italiani utilizzano internet e quanto tempo trascorrono sul web
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In base a un report recentemente stilato da parte delle società “We are social” e “Meltwater”, l’85% della popolazione, ovvero oltre 50 milioni di persone, utilizza quotidianamente internet nelle sue più svariate sfaccettature. Il legame tra internet e gli italiani è ulteriormente certificato dal tempo trascorso sul web, stimato, mediamente, in oltre 6 ore al giorno, di cui quasi 2 ore e mezza dedicate ai social network.
In base a questi dati si può affermare, senza alcun timore di smentita, che gli italiani trascorrono più tempo sul web che in macchina o davanti alla televisione. Lo strumento maggiormente utilizzato per navigare su internet è lo smartphone, che alcuni non esitano a definire come una sorta di “estensione del corpo”, a tal punto che si parla di “techno-dipendenza” come una nuova forma di alienazione.
Informazione e disinformazione nel web
Sino a due decenni fa, gli italiani erano informati di quanto accadeva nel mondo tramite la carta stampata, la televisione o la radio. Oggi, invece, basta aprire Google per restare aggiornati sulle vicende economiche, politiche, sportive e di qualsivoglia altro genere. Giunti nel terzo decennio del nuovo millennio, il web è diventato la prima fonte di informazione per la maggior parte degli italiani.
Tuttavia, non tutto ciò che si legge è necessariamente vero. E l’Italia, purtroppo, risulta tra i paesi maggiormente esposti al rischio fake news. Basti pensare, ad esempio, al consumo informativo ibridato con l’intrattenimento: i contenuti seri si mescolano con meme e video ironici pubblicati sui principali social network, generando il cosiddetto fenomeno dell’infotainment, dove tutto scorre veloce.
Shopping e amore scorrono veloci grazie alla grande rete telematica
Negli ultimi anni, la maggioranza degli italiani effettua acquisti online, prediligendo quest’opzione ai negozi “fisici” grazie, in primis, a costi maggiormente competitivi e alla possibilità di poter effettuare acquisti a qualsiasi ora del giorno e della notte. Quanto, ormai, gli italiani si affidano all’e-commerce, lo si può evincere in svariati settori: dall’abbigliamento ai servizi bancari, dal settore tecnologico a quello alimentare, il successo del commercio elettronico è ormai un dato assodato e incontrovertibile.
Un popolo estremamente romantico come quello nostrano, famoso nel mondo per questa particolare virtù, ha trovato nel web un fedele alleato per vivere appieno la propria vita sentimentale e amorosa, alla ricerca di relazioni stabili o, perché no, di qualche momento di leggerezza. Trova una escort a Milano sul sito di Sexyguidaitalia: è un modo per vivere la propria intimità con discrezione e libertà, grazie proprio alla mediazione del web.
Un popolo come quello nostrano, che fa della convivialità un tratto fondante del proprio DNA, non poteva restare immune dal fascino dei social network. Al giorno d’oggi, l’identità di molti italiani si costruisce anche attraverso le immagini e i video postati sui social network, a tal punto che l’identità digitale è importante in egual misura a quella anagrafica.
Il “like” è diventato, in senso metaforico, una nuova moneta sociale, grazie alla quale è possibile migliorare il proprio “status” agli occhi altrui. Tutto viene documentato: dal piatto di pasta cucinato a casa alla nuova macchina appena comprata. Anche il dolore, a volte, trova spazio nelle stories presenti sui social. Siamo diventati spettatori e protagonisti di una narrazione continua, dove l’immagine vince sulla sostanza e l’algoritmo decide ciò che merita attenzione.