I manga hanno da tempo varcato i confini giapponesi e, nel corso degli anni, hanno continuato a conquistare le nuove generazioni anche in Italia. La sua straordinarietà sta nel saper combinare facilmente il fascio del fumetto tradizionale con le animazioni di alto livello degli anime, coinvolgendo persone di tutte le età. Demon Slayer è uno dei nomi di punta di questo fenomeno fumettistico mondiale. Tutti la raccolta è disponibile nella pagina https://fantasiastore.it/it/s/12/manga-demon-slayer.

Dunque, andiamo a scoprire l’evoluzione dei manga, delle loro origini antiche fino alla loro crescente popolarità nel nostro Paese.

Le radici storiche dei manga: dal medioevo al successo odierno

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L’arte dei manga affonda le sue radici nel Giappone medievale. Risalenti al XII secolo, i primi esempi di racconti illustrati giapponesi erano i rotoli emaki, conosciuti per il loro stile caricaturale e dinamico. Nel corso del tempo, opere rivoluzionarie come quella di Katsushika Hokusai, risalente al XVIII secolo, segna un importante punto di svolta. Fu lui a coniare il termine “manga”, il cui significato è disegni bizzarri. La sua opera più famosa, “La grande onda“, è uno dei simboli più riconosciuti dell’arte giapponese nel mondo.

Come si è passati dai rotoli agli albi? I manga vennero usati a fini propagandistici durante alcuni periodi storici importanti, come la Seconda Guerra Mondiale, contribuendo a compattare la forte identità nazionale giapponese.

È solo con la fine della guerra e l’avvento di figure come Osamu Tezuka, il “dio dei manga”, che il genere comincia a subire una trasformazione, diventando più cinematografico e dinamico. Il periodo fu tra gli anni ’70 e ’80, dove titoli come Devilman, Dragon Ball e Lady Oscar rimangono tuttora vividi nell’immaginario collettivo degli appassionati.

L’arrivo dei manga in Italia: il boom degli anni ’90

All’inizio, gli adattamenti televisivi, ossia gli amatissimi anime, diedero la spinta necessaria ai manga per diffondersi sia in Italia che in Europa. Negli anni ’70, la TV, diventata il passatempo preferito degli italiani, iniziò a trasmettere queste serie animate innovative. Il pubblico, incuriosito, iniziò a guardarli.

Durante quegli anni, i manga pubblicati in Italia, nonostante fossero pochi, lasciarono un segno indelebile: Rizzoli, Mondadori e Fabbri furono tra i primi a scommettere su questo genere. Le vendite furono inaspettate. Tutto grazie alla narrativa trascinante dei manga, che catturò anche l’attenzione di grandi registi. Quentin Tarantino, ad esempio, trovò ispirazione per il suo Kill Bill grazie a Lady Snowblood.

L’incredibile ascesa e il futuro dei manga

Fu negli anni ’90 dello scorso secolo che scoppiò la “febbre del manga” in Italia. Anime leggendari come One Piece, Dragon Ball e Sailor Moon spopolarono tra i giovani.

Rispetto ai fumetti americani, i manga riescono a sfidare i luoghi comuni: eroi maschili che mostrano grandi fragilità emotive, l’introduzione dei rapporti omosessuali e la nascita di personaggi che sovvertono completamente le norme di genere.

Oggi, i manga sono letti da persone di tutte le età, senza più alcun pregiudizio. L’aumento della notorietà ha spinto le grandi catene di librerie a creare spazi dedicati esclusivamente ai manga, proponendo formati più accessibili e in linea con i gusti dei lettori. Se prima era quasi obbligatorio visitare le fiere del fumetto o i negozi specializzati, adesso i manga possono essere acquistati nelle edicole e nelle librerie.