Come riconoscere le punture di insetto? Tipologie e consigli
di Redazione
10/07/2025
Durante la stagione calda (e non solo) le punture di insetto possono essere una fonte di disagio, talvolta accompagnata da alcuni sintomi cutanei evidenti o reazioni allergiche più serie. Vediamo insieme quali sono le tipologie e i consigli per riconoscerle nell’immediato.
Tipologie di punture di insetto
Le punture di insetto si manifestano generalmente con eritema, prurito, gonfiore localizzato e, nei casi più complessi, con reazioni sistemiche. Il consiglio è di avvalersi di uno spray repellente per insetti certificato e rispettoso sulla pelle, affinché gli artropodi non si avvicinino. Tra le soluzioni più diffuse, gli spray repellenti naturali rappresentano una scelta sempre più apprezzata per la composizione delicata e il minore impatto sull’ambiente. A base di principi attivi vegetali derivati dall'olio essenziale di Eucalipto limone, l'efficacia di alcuni di questi spray, come quello di Puressentiel, è certificata da studi e garantisce una protezione efficace e duratura contro zanzare e zecche, risparmiando alla nostra pelle i classici repellenti chimici. In ogni caso, è bene comprendere quali siano le tipologie di punture di insetti: vediamone alcuni di seguito.Zanzare
Tra gli insetti ematofagi più comuni, le zanzare provocano pomfi arrossati, pruriginosi e solitamente benigni seppur fastidiosi. La zanzara tigre (Aedes albopictus), attiva durante le ore diurne, è responsabile di punture altamente pruriginose, talvolta multiple, concentrate su arti inferiori e caviglie. L’intensità della reazione dipende dalla sensibilità individuale. Il riscaldamento climatico ha prolungato il periodo d’attività di questi insetti, rendendo comuni le punture oltremodo nei mesi invernali.Zecche
Pur essendo acari e non insetti, le zecche meritano attenzione per la loro capacità di trasmettere patogeni, come il batterio Borrelia burgdorferi, responsabile della malattia di Lyme. Il morso è generalmente indolore e inizialmente inosservato. La zecca resta attaccata alla cute da tre a sei giorni, prediligendo zone calde e umide del corpo. Una volta rimossa è opportuno monitorare l’area per la comparsa di un rash cutaneo ad anello, segnale precoce di infezione sistemica.Pidocchi
Parassiti ematofagi obbligati, i pidocchi sono suddivisi in tre categorie:- del capo (Pediculus humanus capitis);
- del corpo (Pediculus humanus corporis);
- del pube (Pthirus pubis).
Acari della scabbia
Microscopici aracnidi parassiti, gli acari della scabbia (Sarcoptes scabiei var. hominis) scavano tunnel nello strato corneo dell’epidermide, generando lesioni cutanee lineari, accompagnate da un intenso prurito notturno. Il contagio avviene esclusivamente per contatto diretto e prolungato con soggetti infestati. Anche in questo caso, i trattamenti ambientali non sono indicati, mentre la terapia farmacologica è necessaria e va prescritta da un medico.
Ragni
I morsi di ragno, sebbene rari, possono essere problematici. Alcune specie, tra cui il Loxosceles rufescens (ragno violino), rilasciano un veleno citotossico in grado di generare necrosi localizzata. I sintomi, che possono comparire anche dopo 6–8 ore dal morso, includono dolore, ulcerazione cutanea, prurito diffuso, febbre e, in casi gravi, coinvolgimento sistemico. Gli stessi si verificano spesso di notte o in ambienti bui e poco frequentati.Come si riconoscono le punture?
Il riconoscimento visivo e sintomatico delle punture è necessario per orientare il trattamento. Alcuni insetti producono lesioni caratteristiche, ovvero:- zanzare: pomfi rotondi, arrossati e pruriginosi, a comparsa rapida e regressione spontanea in 48–72 ore;
- zecche: lesione puntiforme con possibile presenza dell’acaro ancorato alla pelle;
- pidocchi: lesioni multiple da grattamento, localizzate in sedi tipiche (cuoio capelluto, nuca, dietro le orecchie).
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