Negli ultimi anni si parla, giustamente e in maniera particolare, di inclusività e di tutte quelle scelte che vanno prese – nell’ambito del sociale – per assicurare pari opportunità a chiunque. Qualsiasi minoranza venga chiamata in causa non può soffrire per il suo essere tale e anche per oggetti di uso comune, quali un ascensore, esistono delle possibili soluzioni che possono essere adottate per riuscire a creare delle condizioni di accoglienza e di comodità. Gli ascensori, del resto, sono strumenti pubblici, posizionati all’interno di condomini o altri spazi particolarmente frequentati dal popolo, come un centro commerciale o una stazione di metropolitana o treno: capiterà sicuramente, insomma, che una persona disabile prenda un ascensore.

Non bisogna creare assolutamente difficoltà per queste persone che avranno bisogno semplicemente di un luogo sicuro, accogliente e adatto ad ogni esigenza, in modo che ci si possa muovere anche da soli e non necessariamente facendo affidamento alla bontà di una persona. Esistono delle soluzioni che possono essere adottate per rendere gli ascensori maggiormente inclusivi: di seguito se ne indicano alcune tra le più importanti, considerando anche ciò che la normativa Ascensori sostiene in merito a soluzioni da considerare per rendere lo strumento sicuro per ogni utilizzatore.

Apertura delle porte e fotocellula di sicurezza

Il primo passo per rendere un ascensore maggiormente inclusivo e adatto anche ad una persona che presenta una forma di disabilità interessa il sistema di apertura delle porte. Molti ascensori, soprattutto se costruiti con modelli passati, presentano ancora un’apertura manuale, che risulta essere assolutamente scomoda e difficoltosa per chi non presenta forme di disabilità; figurarsi per chi, invece, si trova su una sedia a rotelle o fa fatica a spostarsi. Si tratta di un metodo assolutamente vetusto, che bisognerà superare soprattutto in spazi pubblici che hanno bisogno di assicurare il movimento più veloce e corretto possibile.

Un modo ottimale per gestire il flusso di persone e per garantire la massima inclusività possibile interessa l’utilizzo della fotocellula: si tratta semplicemente di un sensore di spostamento che rileva tutti i possibili oggetti o corpi che si frappongono ad essa, regolando l’apertura e la chiusura delle porte; in altre parole, se le porte si stanno chiudendo ma una persona sta per entrare nell’ascensore, non essendosene accorta, le porte si apriranno automaticamente favorendo il suo ingresso nello strumento. Cioè è utile, ovviamente, per quelle persone che non vedono bene o che addirittura sono ceche, in modo da evitare spiacevoli inconvenienti.

Dimensioni della cabina

I due presupposti fondamentali per la gestione di un ascensore in luogo pubblico devono essere le dimensioni e la capacità dello strumento, da ordinare in base alla normativa di riferimento. Tuttavia, un passo in più verso l’inclusività può essere garantito dalla realizzazione di una cabina che sia più spaziosa rispetto a quanto le capacità non richiedano, soprattutto per quelle persone che si spostano in sedia a rotelle. È evidente, in questi casi, che si abbia bisogno di uno spazio aggiuntivo per il proprio spostamento: si potrebbe prendere da esempio il modello degli ascensori che si trovano all’interno degli ospedali i quali, per garantire lo spostamento di barelle o di sedie a rotelle, per l’appunto, risultano essere molto più larghi di quanto previsto dalla capacità dello strumento.

Strumenti di lettura per non vedenti

Ormai ogni ascensore ragiona in modo da prevedere che i tasti presentino anche un sistema di lettura per non vedenti; qualora ciò non sia stato ancora fatto per il proprio ascensore, bisognerà correre immediatamente ai ripari. I motivi sono sotto gli occhi di tutti: premere un pulsante per raggiungere un piano è un atto meno meccanico di quanto si possa credere, soprattutto per una persona non vedente, per cui includere il Braille è una soluzione che non costa nulla ma garantisce il rispetto di ognuno.